Iniziare a correre è la cosa più semplice che si possa pensare, ma non tutte le scarpe vanno bene per farlo in modo efficace. La scarpa è un fattore importantissimo, in quanto è l'unico cuscinetto fra il corridore e l'asfalto: ogni passo che si fa nella corsa sono tanti colpi che riceve scheletro, articolazioni e muscoli. Un'ammortizzazione sbagliata può quindi essere dannosa per il nostro fisico.
Per la maggior parte dei runners si utilizza una scarpa ammortizzata (a3). Parliamo di una scarpa dalla media leggerezza e massima ammortizzazione. Per un runner allenato si può pensare ad una scarpa leggera (a2), più leggera rispetto alla precedente e, di conseguenza, un'ammortizzazione meno efficace: per una persona allenata i muscoli aiutano ad ammortizzare i colpi. Per i runners con problemi di pronazione, è consigliato utilizzare le scarpe stabili (a4), leggermente più pesanti ma con un rinforzo su tallone e arco plantare, in modo da sorreggere il piede e correggerlo nella falcata. Tante volte, per renderci conto se siamo pronatori o meno, va verificato il consumo della scarpa che si usa.
Le scarpe da running hanno una "scadenza": le aziende consigliano di sostituirle, con un utilizzo medio di tre volte a settimana e una media distanza, ogni sei mesi. Questo perché i materiali utilizzati per avere una giusta leggerezza e una buona ammortizzazione non durano a lungo.